Una cucina aperta ma non troppo: 5 idee per un vitale spazio a vista con riserva
Lavelli e fornelli sono sempre meno nascosti, ma a volte qualche limite va messo. Dal muretto alla vetrata, dal paravento traforato alla struttura metallica, gli spunti per un open space rivisitato
La cucina aperta non sorprende più nessuno. Anzi. Per grande o piccola che sia la casa, l’idea di chiudere lo spazio deputato alla preparazione dei pasti pare superata. La cucina resta per molti il cuore della casa e la sua centralità coincide spesso con il suo essere a vista. Non sempre però questo è possibile. E non parliamo solo di metrature, ma anche di organizzazione della vita casalinga.
Separare almeno idealmente l’area relax da quella di lavoro – per quanto piacevole – è spesso necessario per dare un ordine sia visivo sia mentale al living. Tanto più quando lo spazio non è ampissimo e piazzare il divano a ridosso di fornelli e lavello non è proprio cosa. È in questi casi che la presenza di un divisorio, per quanto discreto, risulta necessario. Potrebbe trattarsi dell’isola, adattabile ormai anche ai piccoli spazi, del tavolo da pranzo o di un piano snack, tutti elementi funzionali e insieme capaci di segnare un confine tra una zona e l’altra.
Quando la cucina diventa un’isola
Un’altra possibilità per una cucina aperta ma non troppo è quella di una parete a vetri o di una sua porzione. Spesso abbinata a un mobile basso o a un muretto, la vetrata consente di dare luce e visibilità allo spazio di cottura dichiarandone discretamente la sua diversa destinazione d’uso. Mentre la sua base, sia essa in muratura o costituita da una cassettiera, nasconde discretamente quanto accade in zona fornelli e lavaggio.
Essenziale è ovviamente la planimetria. In un ampio open space si potrebbe per esempio fare della cucina stessa un’isola al centro della stanza. Splendido, certo, ma da mantenere sempre perfettamente in ordine per non compromettere l’armonia complessiva. E comunque da circoscrivere e schermare in qualche modo, sia anche solo con i colori e con la disposizione di mobili ed elettrodomestici.
A tale proposito, nel caso ad esempio del frigo la cucina a semi vista potrà seguire due strade opposte: da una parte quella di nasconderlo dietro a un’anta, dall’altra quello di renderlo protagonista. Puntando sul colore quanto su modelli di particolare appeal. Questione di gusti e di disponibilità di spesa, certo, ma anche dello stile del resto della casa. E, di nuovo, della sua struttura. Nell’abbattere un tramezzo si potrebbe lasciarne una parte come base per una finestratura, mentre colonne, pilastri o travi potrebbero rivelarsi, più che un limite, un punto di stacco tra un ambiente e l’altro.
Come un quadro
Ricavata da quella che un tempo era una camera da letto, la cucina ridisegnata da Julie Lacour guarda alla zona pranzo attraverso una vetrata dai profili in legno chiaro. Trasformando la zona cottura in un quadro incorniciato da un arco. Foto di Sophie Lloyd.
Passaggio aperto
Non c’è un vero muro a dividere la cucina da sala da pranzo e salotto nel progetto di Atelier Germain. Un elemento divisorio però c’è. Disegnato perché gli sguardi lo attraversino quanto la luce che giunge generosa dalle finestre della sala. Foto di Mathieu Fiol.
Travi a vista
Posta sotto al mezzanino, la cucina creata da Amélie Colombet in un duplex parigino ha travi a vista non solo sul soffitto, ma anche a separarla dal tavolo da pranzo. La vernice bianca le alleggerisce, mentre il mobile divisorio accoglie il piano cottura.
In piena luce
Nonostante l’abbondanza di finestre, sarebbe stato vero un peccato chiudere l’ampio spazio giorno di questo appartamento. Così Atelier CVD ha inserito la cucina nel living schermandola appena con una vetrata. Alta fino al soffitto, questa lascia lo spazio completamente aperto sui due lati. Foto di François Guillemin.
Scatola aperta
È una stanza senza pareti la cucina creata da Space Factory. Disegnata da uno scheletro metallico con due soli pannelli pieni, si presenta come una scatola bianca al centro di un open space. Al suo interno, il verde dei mobili ne fa risaltare il disegno geometrico. Foto di Hervé Goluza.
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