Home! Magazine – E’ in edicola e online il numero di marzo 2024

di Claudia Saracco

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L’EDITORIALE

Ho sempre pensato che il design non abbia tanto a che fare con il mero senso del bello quanto piuttosto con la praticità, una buona dose di intuitività e resilienza rispetto alle mode. Non che l’estetica in sé non sia una qualità apprezzabile, però è negli oggetti straordinariamente perfetti ma anonimi che si nasconde il senso ultimo del buon design: servire allo scopo, senza fare troppo rumore. Penso al Tratto Pen con il suo tappo zigrinato che non lo fa rotolare, la lampadina a bulbo, la zip, per citare tre esempi del nostro quotidiano. Anche un’arancia a ben vedere è un oggetto di design perfetto e compiuto, diceva Bruno Munari.

Persino la linea rossa della metropolitana di Milano lo è. Quante volte l’abbiamo usata per “volare” da una par te all’altra della città, trovandola, se non proprio brutta, decisamente anonima? Eppure, è un capolavoro di razionalità e chiarezza al quale lavorarono, nei primi anni Sessanta, Franco Albini e Bob Noorda: Albini studiò una pavimentazione in gomma antiscivolo, fonoassorbente e facile da sostituire ed ebbe, tra le altre, l’intuizione del corrimano rosso che in prossimità delle scale forma un punto di domanda (e, soprattutto, non fornisce appiglio ai vestiti dei passanti). Noorda si concentrò sull’identità visiva: ridisegnò a mano i 64 caratteri tipografici dell’Helvetica, apportandovi precise modifiche al fine di rendere questo font ancora più leggibile, in particolar modo dai passeggeri in movimento. Se vi sembra poco, è perché non ci avete mai fatto caso e se non ci avete mai fatto caso è perché funziona.