Sorprendenti scale a chiocciola: 5 idee per ripensare una struttura geniale dalla storia antica
Usate fin dai tempi più remoti per raggiungere la sommità di una torre, quando collegano i livelli di una casa possono trasformarsi in scultura. E superare la loro vocazione salvaspazio
Poche strutture condividono connotazioni tanto diverse quanto le scale a chiocciola. Le possiamo infatti immaginare ripide e strette, soluzione salvaspazio per collegare i due livelli di un ambiente industriale, per scendere in taverna o per salire in solaio. O, in tempi più remoti, per raggiungere la sommità di una torre. Sempre loro, però, possono anche troneggiare al centro di un salone o nella hall di un albergo di lusso, occupando con le loro ampie spire molto più spazio di quanto strettamente richiesto dalla mera funzione.
Per non confondere troppo le cose, in questi casi potremmo ricorrere alla definizione di scale elicoidali, ma useremmo in realtà un semplice sinonimo di chiocciola. Quello che mette un po’ di ordine al tutto è invece la presenza o meno di un palo centrale. Sia nelle più ripide e strette scale a vite sia nelle più spettacolari scale curve il percorso è circolare e si sviluppa all’interno di un ideale cilindro. Ciò che cambia è quanto troviamo nel cuore, di quella figura geometrica.
La differenza tra occhio e piantone
Le scale a chiocciola classiche si snodano intorno a un piantone e, ammesso e non concesso che siano dotate di un corrimano, questo si trova solo su un lato, lungo il perimetro esterno. Nelle scale più comunemente indicate come elicoidali, o semplicemente curve, l’asse centrale è assente e gli scalini si limitano a girare intorno a uno spazio vuoto, detto occhio.
In questi casi corrimano e parapetto potranno essere presenti su entrambi i lati, trasformando la scala stessa in una scultura dalla fascinosa linea sinuosa, che a volte esce dai suoi stessi confini allargandosi o restringendosi a spirale. Imponenti e decorative, queste costruzioni finiscono col diventare le grandi protagoniste degli ambienti che le ospitano, collegandoli ma soprattutto dando loro un indiscutibile carattere scenografico.
Ciò detto, anche la chiocciola con piantone ha i suoi bravi argomenti. Dall’indiscutibile funzionalità, ai modelli più semplici accosta varianti in ferro battuto dall’impareggiabile fascino, dimostrandosi capace, al bisogno, di giocare anche con i volumi. E, ispirandosi una volta di più alla natura, si arricchisce di un guscio dalla linea sinuosa che ne segue lo sviluppo e che, anche grazie al colore, ne ridefinisce il peso e l’impatto visivo.
Scultorea
Non c’è un piantone ma una lampada di design firmata da Cameron Design House nell’occhio della spettacolare scala in rame disegnata da Isabel Gómez Studio. Tutto intorno, un salone luminoso che sembra accogliere la grande elica come una gigantesca scultura.
Poetica
Nella casa del designer Giambattista Valli, la scala a chiocciola che porta al mezzanino è dipinta nello stesso delicato verde menta che ricopre quasi ogni altra superficie. La propone la decoratrice di interni Hélène Rebelo nella foto di Simon Upton.
Lussuosa
Ci volevano gli spazi di una residenza da sogno come Villa d’Estate per accogliere una scala imponente come questa. La firma lo studio Nina Maya Interiors, che ha disegnato anche il resto della casa di Bellevue Hill, con vista sul porto di Sydney. Foto di Felix Forest.
Organica
Dal tono corallo e lo sviluppo elicoidale, la scala disegnata da Raúl Sánchez Architects collega i diversi livelli di una casa costruita su un terreno in forte pendenza a Sant Cugat del Vallès, in Catalogna, Spagna. Diventandone l’ideale spina dorsale. Foto di José Hevia.
Moderna
Sullo sfondo del muro in mattoni scrostato e imbiancato di una vecchia casa in Australia, la scala al piano soppalcato si sviluppa come un nastro. L’andamento sinuoso le dà leggerezza, la scelta del nero le dona carattere. Il progetto è di Luke Moloney Architecture, la foto di Tom Ferguson.
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