Piccolo studio cercasi: 5 idee per uno spazio sempre più necessario
Dal soggiorno all’ex bagno, passando dalla cantina al sottotetto, ogni ambiente è buono per ricavarne un mini ufficio. Dove lavorare o anche solo rilassarsi
Tornare a casa dall’ufficio e rimettersi al lavoro? Messa così, la prospettiva non è granché. Poter contare su un piccolo studio tra le mura domestiche significa però molto di più. Vuol dire avere la possibilità di ritirarsi con i propri pensieri, non necessariamente professionali, isolandosi il giusto per stare meglio, poi, anche con i familiari.
Per questo, ricavare uno spazio per la scrivania o anche solo per un semplice ripiano è così importante. La bella notizia è che non serve disporre di ampie metrature per godere di una stanza tutta per sé. E a volte non è neppure necessario ricorrere all’intervento di un muratore. Semmai, di un falegname. Tra le soluzioni più ariose troviamo infatti le librerie autoportanti, capaci di creare pareti più leggere dei mattoni e del cemento e, soprattutto, capaci di far passare la luce da un lato all’altro.
Vetrate e finestre interne per dare luce
Sempre di luce si parla, ma questa volta con un impegno progettuale superiore, quando l’angolo studio è fatto di vetro. La creazione una sorta di piccola serra in salotto o all’ingresso consente infatti di avere uno spazio visivamente aperto ma isolato, almeno in parte, acusticamente. Le vetrate risultano provvidenziali anche nel trasformare un vano cieco in una stanza intima ma luminosa, sia che prendano la forma di una finestra interna sia quella di una porta.
Capita poi di volere anche solo dare le spalle al resto del mondo. Fosse pure per una manciata di minuti. In questi casi, potrebbe bastare una scrivania contro la parete per mandare un messaggio forte e chiaro. A ribadire il concetto e aiutare la concentrazione potrà aiutare una porzione di muro o, per i più decisi, una struttura più avvolgente in muratura, una stanza nella stanza aperta solo su un lato. Per finire, perché non rivalutare gli spazi accessori? Già sappiamo che a volte basta poco per fare di un solaio una mansarda e di una cantina una taverna. Trasformarli in uno spazio di lavoro – o di gioco – sarà poco più che una questione di termini.
Sotto il tetto
Una libreria bianca, dalla partizione irregolare ma armoniosa, delimita lo spazio di lavoro in un living tra i tetti di Pigalle. A dare luce allo studio disegnato da Atelier Germain, le finestrelle sulla parete spiovente e la vetrata mimetizzata tra gli scaffali alti fin quasi al soffitto. Foto di Sophie Lloyd.
Nell’interrato
Avrebbe potuto essere uno spazio un po’ triste. Unicamente di servizio. Invece Marianne Evennou l’ha trasformato in un luogo intimo ed elegante, dove ritirarsi in santa pace. Lontani dal brusio del piano di sopra. Con la scrivania turchese en pendant con la parete e dettagli d’antan a ingentilire la scala industrial. Foto di Gregory Timsit.
In soggiorno
Come un bozzolo luminoso, l’angolo scrivania disegnato da Ninon Pichoux si inserisce nel soggiorno di una casa di Marsiglia con i richiami anni Settanta della sua forma curva e i riflessi del rivestimento in mosaico bianco. Tutto intorno la vita continua, con i divani da un lato e il tavolo da pranzo dall’altro. Via Carré Créatif.
All’ingresso
Dal cuore di un grande ingresso, lo Studio Elodie Cottin ha ricavato un ufficio di 4 metri quadri completo di tutto. Colore rilassante e linea arrotondata ne alleggeriscono l’impatto, aiutati dalla vetrata che regala luce pur isolando, al bisogno, dalla gente che passa. Foto di Sophie Lloyd.
Nell’ex bagno
Nel ristrutturare un appartamento nel 12esimo arrondissement, Studio Blanche Paris ha trasformato quello che prima era un bagno in un piccolo studio. Con una bella finestra interna aperta sulla luminosa sala da pranzo a dare respiro all’ambiente. Foto di Sophie Lloyd.
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